Il paradiso è sulla Terra, solo che non lo viviamo.
In questi anni di ricerca e sperimentazione, su di me e sugli altri, mi sono resa conto che la grande maggioranza delle persone dice a parole di volere stare bene, di essere stanca di soffrire, di combattere, ammalarsi, fare fatica, ma questo poi non corrisponde alla realtà dei fatti. Le azioni quotidiane, la maniera in cui trattano il loro corpo, le relazioni che coltivano raccontano tutta un’altra storia e quando si prospetta la possibilità di stare davvero bene la rifuggono a gambe levate.
Perchè stare bene spaventa?
Hai presente tutte quelle volte in cui ti senti bloccata, in cui non riesci proprio a vedere il lato positivo della situazione o la soluzione ad un problema? Momenti in cui hai solo voglia di litigare?
Ti è mai capitato di avere l’occasione di migliorare la tua vita ma non te la sei sentita? O l’idea di stare bene ed essere felice ti faceva sentire in colpa verso la tua famiglia, i tuoi amici o il resto dell’umanità che soffre?
Bene, è probabile che in quei momenti tu avessi un corpo di dolore attivo.
Cos’è il corpo di dolore?
E’ un campo di emozioni negative che vive dentro di noi fin dai primi momenti di vita. Si attiva di solito durante il parto o subito dopo la nascita e viene nutrito dalle esperienze di sofferenza che hai vissuto e di cui continui a fare esperienza. Il problema è che per sopravvivere in te cerca altre esperienze con le stesse frequenze perciò finisci per andare a cercartele in un movimento circolare. Litigi, notizie di sofferenze altrui, relazioni tossiche, sensi di colpa, lamentela sono il suo pane quotidiano.
Questo corpo di dolore non può esistere quando sei felice e serena, quando vivi nella gioia e sei priva di paure. All’inizio può sembrare complicato smascherarlo se non sai che esiste e non ne conosci la potenza, ma una volta scoperto si può tentare di affamarlo, togliendogli ogni tipo di nutrimento negativo e questo sarebbe già un buon inizio.
Eckhart Tolle, maestro spirituale contemporaneo, lo racconta molto bene in questo libro. Una delle caratteristiche del corpo di dolore attivo – può essere anche latente – è che ci si sente una vittima. Tolle scrive:“l’identità di vittima è credere che il passato è più potente del presente, che è l’opposto della verità. È il credere che altre persone, e ciò che vi hanno fatto, siano responsabili per chi voi siete ora, per la vostra sofferenza emozionale, o per la vostra incapacità di essere chi siete veramente.” E’ più chiaro ora? Nessuno è vittima di nessuno. Il potere di cambiare e scegliere di stare bene ora è solo tuo.
Come si elimina il corpo di dolore?
Prima di tutto è necessario imparare ad osservarsi: ascoltati e osserva attentamente i tuoi comportamenti. Se nella tua vita ci sono in percentuale maggiore frustrazione, infelicità, tristezza, rabbia, apatia, se rincorri il dramma piuttosto che la gioia. Se tendi ad autopunirti e a privarti del piacere.
E’ fondamentale imparare a vivere nel presente, nel qui e ora lasciando andare il passato e le proiezioni future che non servono a nulla. Quindi il primo atto è di riconoscimento e consapevolezza. Ma da sole non bastano purtroppo. Perchè di corpi di dolore ce ne sono tanti, e reagiscono uno con l’altro, nutrendosi a vicenda e creando corpi di dolore collettivi.
Il modo più efficace che conosco al momento per disattivare il corpo di dolore è il Riequilibrio con gli Archetipi della Tradizione Ebraica. Questo metodo l’ho appreso da maestri e studiosi di Kabbalah come Georges Lahy e Marco Marini, che hanno elaborato un sistema innovativo partendo dagli archetipi della tradizione.
Come funziona?
Il riequilibrio consiste nel posizionare le lettere dell’alfabeto ebraico attorno al corpo della persona in una precisa disposizione che da luogo alla riarmonizzazione di tutti i livelli. Questo è possibile perchè c’è una stretta connessione tra questi archetipi e i livelli di coscienza correlati ai quattro mondi della tradizione: spirituale (Olam ha-Atziluth), mentale archetipale (Olam ha-Briah), inconscio personale (Olam ha-Yetzirah) e fisico (Olam ha-Assiah). Questi quattro livelli sono in accordo con i principi di discesa dell’energia creativa su un piano materiale, per questo motivo interagiscono così bene con le strutture della vita.
Eliminato il corpo di dolore puoi davvero iniziare a vivere la vita in una maniera più consapevole, più spirituale e con piena autoresponsabilità e goderti finalmente il Paradiso che è la Terra.