Quando decidi di intraprendere un percorso di crescita personale perchè vuoi migliorare la qualità della tua vita o magari hai una tematica specifica che vuoi affrontare e risolvere sai che avrai davanti mesi di duro lavoro.
Guardarsi dentro è un lavoro, nel vero senso del termine. Alle persone che ricevo spiego, sopratutto all’inizio, che è come mettere mano ad un giardino che è rimasto per un certo periodo di tempo abbandonato. Non si può pretendere di fare giardinaggio senza sporcarsi, senza fare almeno un po’ di confusione e fatica.
Andare a muovere equilibri che esistono da anni, credenze, vecchie abitudini, programmazioni genetiche e paure è come rimuovere vecchie radici, erbe infestanti, piante secche e oggetti vari che si sono stratificati nel corso del tempo tra le aiuole.
Se desideri nel tuo giardino armonia, alberi e nuove fioriture non puoi certo farli crescere sopra le erbacce.
E quindi ci possono essere momenti di fatica, di stanchezza, a volte anche di sconforto. L’umore subirà alti e bassi e a volte potresti chiederti “ma chi me l’ha fatto fare?”. Personalmente me lo sono chiesto più di una volta. Dopotutto fare giardinaggio interiore non è mica una passeggiata!
Poi però arriva il momento più bello e tanto atteso. Quel momento nel quale ti accorgi che qualcosa è cambiato davvero. Che il frutto delle tue fatiche inizia a vedersi. Inizi a sentirti meglio, una nuova energia ti invade, magari una insperata serenità. Ognuna sente il cambiamento alla sua maniera, ovviamente dipende anche degli obiettivi che ti eri posta. E’ un pò come la primavera, che a un certo punto ti accorgi che è arrivata. L’importante però è imparare ad accorgertene e volerla accogliere.
Qualche tempo fa mi è capitato di dovere spiegare ad una delle ragazze che ha fatto il percorso con le sessioni di Kinesiologia e Archetipi che era il momento di prendersi una pausa. Aveva fatto un intenso percorso ed era il momento di raccogliere i frutti. Aveva però delle resistenze, voleva continuare a scavare. Le ho spiegato quello che dico ora a te
Godere dei frutti del lavoro che fai su di te è una tappa importantissima del percorso: ti fa capire e apprezzare quanto impegno ci hai messo, quanti passi avanti hai fatto e quanto quei frutti te li sei meritati. E’ un momento di bilancio e di riposo.
Se hai fatto del lavoro su di te, accorgiti di ciò che hai nella tua vita in questo momento e godi di ciò che hai costruito finora. Dopo il lavoro viene il riposo e il godimento dei frutti.
Il mio consiglio è di verificare sempre, quando fai qualunque tipo di lavoro su di te, qual è il momento nel quale inizi a vederne i frutti e di fermarti a goderne. Dunque, buona raccolta!