Essere felici a volte fa paura. Ci hai mai fatto caso?
Io lo riscontro spesso sia in me stessa quanto nelle persone che vengono a ricevere Sessioni di Kinesiologia e Archetipi. Quando viene fuori questa tematica la reazione più frequente è di non riconoscersi “Ma come? Io ho paura di stare male, non di stare bene!”. Certo, a livello superficiale questo è quello che si sente. Eppure, nel profondo, potrebbe esserci una parte di te che desidera rimanere nella propria zona di comfort che comunque è conosciuta, anche se si tratta di una relazione infelice, di un lavoro che non ti soddisfa a pieno, di una condizione fisica non proprio ottimale.
Prenditi un attimo per riflettere.
Ti è mai capitato di boicottarti, e accorgertene, davanti ad una possibilità positiva? Ad esempio fare un viaggio meraviglioso, partecipare ad una festa dove puoi conoscere gente nuova, accettare un lavoro migliore o un appuntamento con qualcuno che ti sarebbe sempre piaciuto conoscere. Insomma, qualcosa che ti attrae e allo stesso tempo ti sfida. A me sì, e quando ho avuto paura e mi sono tirata indietro me ne sono quasi sempre pentita. In più, da quando sono più presente e in ascolto di me stessa, sono diventata in grado di sgamarmi e di riuscire a riconoscere cosa c’è dietro questo atteggiamento e se vuoi, con un po’ di pazienza, puoi imparare a farlo anche tu. Intanto ti metto qui il best of delle motivazioni più gettonate.
Accettazione sociale
Siamo talmente assuefatti alla sofferenza, a lottare per ottenere le cose che desideriamo, a lamentarci e condividere le nostre sventure che ormai non ci facciamo più caso. Se una persona è serena e positiva a volte viene ignorata o vista quasi con sospetto mentre se sta male è aiutata, giustificata e compatita (dal lat. cristiano compăti, calco sul gr. sympáskhō ‘soffro insieme’).
Curiosamente una delle motivazioni che riscontro più spesso quando c’è resistenza a cambiare in meglio la propria vita è la paura della solitudine. Come se la felicità fosse meno condivisibile della sofferenza e ti potesse allontanare, rendendoti diversa, dalle persone alle quali vuoi bene.
Corpo di dolore
Esiste dentro di te una struttura vitale semi autonoma che si nutre principalmente di carica emotiva negativa. E’ qualcosa che nasce con te e che viene alimentata da tutte le esperienze che fai nella tua vita. Ne parlo in modo approfondito in questo post ed è una delle prime cose che verifico ed inizio ad eliminare durante i miei trattamenti, altrimenti non si va avanti. E’ quella parte di te che ha bisogno di stare male e che rifugge lo stare bene come un vampiro rifuggirebbe la luce del sole. Non essendo abituati fin da piccoli ad amarci e vivere nel presente ascoltandoci, da adulti non riusciamo a distinguere gli atteggiamenti che dipendono dal nostro corpo di dolore da quelli che vengono dalla nostra parte più sana. Per fortuna non è mai troppo tardi per imparare a farlo.
Impegno
Cambiare richiede impegno. Questo è un dato di fatto. Se vuoi perdere peso dovrai probabilmente modificare la tua alimentazione e il tuo stile di vita, non succederà automaticamente mentre mangi una brioche leggendo il giornale al bar. Se vuoi cambiare lavoro dovrai darti da fare, credere in te stessa, metterti in gioco e rischiare. E’ una questione di autoresponsabilità.
Credo che molto spesso siamo solo pigri. La maggioranza delle persone ama lamentarsi standosene seduta nella propria palude di scuse. Chi riesce a farcela ad uscire da una situazione stagnante è perchè si è impegnata, ha investito tempo, pazienza e se serve anche denaro su se stessa, per la propria crescita e evoluzione. Si è rimboccata le maniche ed è stata più forte delle sue resistenze. Il resto sono solo chiacchiere.
Ovviamente non esiste una soluzione standard alla paura della felicità, perchè ogni persona è unica, ha il suo vissuto e il suo tipo di resistenza. Di certo essere presente a te stessa e in ascolto del tuo corpo è sempre un buon inizio.
Prova a chiedertelo ora: qual è la paura più grande che si nasconde per te dietro alla prospettiva di essere felice? Se ti va scrivilo nei commenti così ne parliamo insieme e iniziamo ad alleggerirla un pò.